Mentre la tecnologia ci propone la perfezione senz’anima, noi desideriamo sempre di più oggetti belli perché imperfetti che conservano la traccia della fallibile mano dell’uomo.

Paul Gaugain

Nella realizzazione delle mie vetrate artistiche la pazienza e la concentrazione sono compagne preziose di questo affascinante percorso.
Percorso caratterizzato da diverse fasi d’esecuzione.
Innanzitutto prendo in considerazione il “tema” della vetrata da realizzare, su idea del cliente o con l’aiuto della mia fantasia. Stabilito il disegno realizzo sulla base di questo circa tre o quattro bozzetti dalla visione dei quali il committente valuterà e confermerà il più appropriato che riporterò in pianta, ossia alle sue misure effettive.
Successivamente verranno valutati colori e vetri che andranno a strutturare la vetrata, scegliendoli fra una diversa gamma di campioni messi a disposizione. Questa scelta è rilevante anche da un punto di vista di luci, ombre e colori del contesto di collocamento finale. Raggiunta così l’intesa la vetrata può incominciare a nascere.
I vetri vengono tagliati a mano con un attrezzo specifico, il tagliavetro, molati e assemblati, come se stessi realizzando un “puzzle” di vetro, che una volta terminato, il cliente, sempre mio collaboratore nella realizzazione della sua vetrata, verificherà e approverà la riuscita della sua idea iniziale. Si può a questo punto poter apportare o meno delle eventuali modifiche: un colore o un vetro piuttosto che un altro; è una giusta occasione che offro appunto perché quelle successive sono le fasi finali.
Avrà inizio cosi’ la “ramatura”, questa consiste nel rivestire il bordo di ogni singolo pezzo di vetro con una lamina adesiva di rame, questo sarà, nel prossimo passo, il conduttore della saldatura che viene effettuata con l’intervento di un saldatore appropriato e delle bacchette di una lega di stagno che a loro volta fondendo producono una saldatura argento vivo, che muterò in nera con l’ausilio di una patina speciale ossidante. In ultimo è prevista la lucidatura delle saldature e la pulizia minuziosa di quest’opera.
E’ giunto così l’atteso momento di collocare la vetrata nel suo contesto finale che può essere, a seconda del caso, una porta d’interni, una finestra, un divisorio, un abbassamento e altri svariati punti dove si voglia animare con luci e colori l’ambiente. Questo è quanto tecnicamente posso dire a riguardo del mio mestiere, ma scendendo nel profondo dove ha sede la mia tanta passione nel realizzare un’opera in vetro, posso dire che la tecnica “Tiffany” mi affascina per la sua capacità, complice di una buona dose di manualità, originalità d’esecuzione e fantasia nel disegno, di avvicinarsi al vero raccontandolo con degli splendidi giochi di luci e colori che mutano il loro fascino durante l’arco della giornata, da quando al sorgere del sole la luce naturale si specchia nei vetri a quando quella un po’ meno naturale subentra al suo tramontare.
Tutto questo è a mio parere molto coinvolgente.